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ATTACCO HACKER REGIONE LAZIO – Com’è successo e come proteggersi

L’offensiva informatica più grave mai avvenuta nel Paese

Così Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio, ha definito l’attacco ransomware  che dalla scorsa domenica sta paralizzando i servizi dell’intera regione, con un riscatto richiesto che ammonta a 5 milioni di euro.

I disagi sono enormi e i danni incalcolabili. Il sistema di prenotazione vaccini e rilascio delle certificazioni verdi è bloccato da giorni, i dati sensibili dei cittadini che si sono vaccinati sono stati esposti, compresi quelli del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quelli del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Tutte le attività informatiche della sanità regionale sono tutt’ora paralizzate e c’è il rischio, purtroppo molto concreto, che scompaiano decenni di pratiche, autorizzazioni e concessioni.
Un blocco totale, senza precedenti, che potrebbe essere risolto, se va bene, in due settimane.
“Siamo in guerra, come sotto un bombardamento. Si contano gli edifici che stanno in piedi e quelli che sono crollati.” ha dichiarato l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato.

L’intrusione con la password di un impiegato in smart working

Quel che è certo è che tutto sia partito dalla “violazione di un’utenza di un dipendente in smart working”. La falla è stata scoperta dalla Polizia postale analizzando la Vpn, la rete virtuale utilizzata per accedere a un sistema informatico da un computer remoto, come quella che hanno sperimentato molti lavoratori in smart working durante la pandemia.

La “matrice” dell’attacco è stata del tipo “ransomware cryptolocker”, un virus che si diffonde come un file o un semplice allegato di posta elettronica apparentemente lecito e inoffensivo, ma che una volta scaricato cripta i file nel sistema.

Gli attacchi nel nostro Paese sono lievitati del 246%

Nunzia Ciardi, direttore della polizia postale e delle comunicazioni, ha dichiarato: “Negli ultimi 2 anni gli attacchi cyber sono aumentati del 246%, sia per motivi di natura storica, nel senso che stiamo diventando sempre più una società a carattere digitale, sia a causa del Covid. La pandemia ha infatti impresso un’accelerazione a un settore che era già in salita. Tra smart working, didattica a distanza, acquisti online è aumentato a dismisura il numero delle operazioni nel web e questo ci ha reso più esposti e più vulnerabili. Anche perché navighiamo con connessioni non sicure”.

 

PROTEGGERSI È POSSIBILE CON SYNETO

Quello che emerge da questo quadro è un’evidente vulnerabilità di enti e aziende, spesso poco attrezzate per contrastare la minaccia cibernetica che può manifestarsi sotto forma di ‘data breach’ con la sottrazione o la divulgazione di dati conservati oppure con il blocco del sistema a fronte di un riscatto.

Nessuna azienda, istituzione o ente è oggi al sicuro da un attacco informatico, difendersi però è possibile. Syneto è la soluzione iperconvergente di Data Management che in caso di attacchi informatici, ti permette di:

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Una soluzione per giunta che rientra tra i “beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese” secondo il modello “Impresa 4.0” e per cui è possibile quindi ottenere il credito d’imposta del 50%.

 

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